L’implantologia

Implantologia
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L'implantologia

Che certezze abbiamo a fare implantologia?

Qualche decennio fa non avevamo a disposizione un mezzo d’ indagine diagnostica che ha fatto la differenza in implantologia e in molti altri settori della medicina, la T.A.C. che, nel caso dei nostri studi é di tipo addirittura volumetrico, cioè con una visione tridimensionale della vera situazione ossea.
Con questa indagine possiamo sapere molto di più rispetto alla radiografia tradizionale, la cosiddetta panoramica, che ci dice solo l’altezza dell’osso a disposizione, ma nulla più. Attraverso la TAC VOLUMETRICA 3D possiamo conoscere lo spessore dell’osso oltre alla sua altezza e, cosa importantissima, anche la qualità e quindi le caratteristiche per poter programmare (o non programmare) un intervento in sicurezza. Non solo: attraverso le ricostruzioni tridimensionali, possibili dall’esame TAC, possiamo anche avere la simulazione della morfologia delle strutture ossee sì da possedere i modelli del distretto dei mascellari che andremo ad operare.

Se, per esempio, dobbiamo trattare un paziente anziano, come spesso ci capita, che può presentare anche una situazione di osteoporosi avanzata, possiamo sapere con certezza la densità dell’ osso a livello dei mascellari e quindi valutare se e come posizionare gli impianti e con che caratteristiche di superficie, dimensioni e in che numero.

E tutto questo prima di iniziare l’intervento!

Quali indicazioni e caratteristiche deve avere un paziente che desidera sottoporsi ad una soluzione di tipo implantare?

Devono esistere due condizioni fondamentali:

  • l’assenza di controindicazioni generali e locali all’intervento implantologico. Sono in generale, tutte quelle situazioni gravi in cui il paziente non può essere sottoposto ad alcun intervento chirurgico perché, per esempio, affetto da grave cardiopatia o perché diabetico scompensato. Quindi stiamo parlando di condizioni cliniche gravi e locali, come la presenza di infezioni o di infiammazioni, che dovranno prima essere risolte. In realtà le controindicazioni, come si può percepire, sono molto poche;
  • è la presenza di osso per poter posizionare gli impianti. Per fortuna questo attualmente non rappresenta più un problema in quanto noi chirurghi abbiamo a disposizione tecniche rigenerative e ricostruttive che ci permettono, anche laddove non vi sia la minima quantità di osso, di ricostruirlo per poter immediatamente od in un secondo tempo posizionare gli impianti. Si dice che è necessaria la presenza di osso in quanto l’implantologia moderna è scientificamente provata con migliaia di ricerche effettuate in tutto il mondo richiede il posizionamento endoosseo degli impianti. Vi sono anche altre tecniche che possono essere applicate ma non hanno sicuramente la validità scientifica e la predicibilità, sia a breve che lungo termine, di questa metodica la cui efficacia è universalmente riconosciuta. Possiamo quindi con certezza affermare che se vi sono le indicazioni, in assenza di controindicazioni, oggigiorno è sicuramente possibile il posizionamento degli impianti a tutte le età poiché anche in assenza di osso questo può essere ricostruito.
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